In questo articolo ti racconto la mia storia e scoprirai com’è nato Libero di Smettere.
Se ancora non mi conosci…
…io mi chiamo Giulio!
Con Libero di Smettere aiuto chi vuole smettere di fumare a liberarsi dalla dipendenza in modo spontaneo e senza soffrire.
Come? Grazie alla “Volontà senza Sforzo”, il principio fondamentale dei miei Percorsi di Trasformazione.
Preferisci il video?
Ci tengo a dirti un’ultima cosa, prima di iniziare il racconto…
Se vuoi smettere di fumare, ma ti sembra di vivere una guerra contro te stesso… sappi che ci sono passato in prima persona.
NON sono uno di quelli che vuole aiutarti a risolvere un problema che non ha mai sperimentato sulla sua pelle. Ho fumato per 12 anni della mia vita. So bene cosa significa sentirsi schiavo della sigaretta ma, nonostante tutto, non riuscire a smettere.
Fatta questa doverosa premessa, ecco la mia storia.
Sono nato nel 1992, anno del primo sciopero nazionale dei tabaccai nella storia d’Italia.
Qualcosa vorrà pur dire 😉
Coincidenze casuali a parte – ma sappi già che io non credo per niente al caso…
… ricordo che alle elementari, la scuola aveva organizzato una giornata riguardo ai danni del fumo. Ci avevano anche dato degli adesivi a tema e io mi misi ad appiccicarli in giro per il paese, tutto fiero e orgoglioso di contribuire nella “lotta al fumo”.
Iniziavo a capire cosa significa fumare e me la presi con mia mamma, che per l’appunto fumava.
Da bambino, proprio non riuscivo a capire come ci si potesse rovinare la salute in quel modo. Ma ero appunto un bambino… e forse, in fondo, tutta la mia rabbia di quel periodo nasceva dalla paura che provavo per la salute di mia mamma.
Tutto questo fino a quando iniziai le scuole superiori.
Ricordo benissimo che il primo giorno di liceo scientifico – Galileo Ferraris a Varese – una vocina dentro di me si chiese…
…. “chissà quando inizierò anch’io a fumare”…
Osservavo i più grandi e volevo essere come loro. Volevo qualcosa che mi facesse sentire più forte, più figo, più accettato… Speravo che, fumando, sarei stato più attraente per le ragazze e avrei fatto subito amicizia con i più grandi.
Tra l’altro, ricordo che la prima sigaretta mi fece schifo e per poco con tutta quella tosse non sputai sul cemento anche l’anima.
Ma il giorno dopo, neanche fossi un fumatore incallito da 30 anni, all’uscita da scuola avevo già la sigaretta in bocca, come un professionista del fumo! In realtà, ero solo un ragazzino insicuro, che provava in qualche modo a sentirsi più grande…

Durante quelle prime sigarette, non capivo come le persone potessero dire che era difficile smettere… che cosa c’è di tanto difficile? Se vuoi fumare fumi, poi quando vuoi smettere basta… non fumi più… o no?
Che ingenuo…
Ad un certo punto infatti, mi resi conto che stavo sviluppando una vera e propria dipendenza.
Me ne accorsi quando iniziavo a fumare anche controvoglia, cioè quando mi trovavo come costretto ad accendere la sigaretta anche se poi mi faceva schifo fumarla.
In quel momento mi trovavo davanti ad una scelta.
Era come se fossi ancora in tempo per non caderci del tutto. Come se fossi già dentro la gabbia, ma non ancora chiusa a chiave.
Io girai quella chiave nella serratura.
Continuai a fumare.
Dai 15 ai 20 anni anni feci qualche blando tentativo per smettere, con poca convinzione. Restavo al massimo 1 o 2 giorni senza fumare, ma poi figurati…
Questo anche perché mi consideravo del tutto privo di forza di volontà. Ai tempi ero un ragazzo inconcludente e incapace di portare avanti una decisione sul lungo termine, figuriamoci smettere di fumare…
Nel 2011 iniziai l’università a Bologna. Alla fine ci ho passato 7 anni. È stata una delle esperienze più importanti della mia vita. A Bologna ho lasciato il cuore, anche perché è la città in cui è nato mio figlio.
Intorno ai 23 anni però, d’un tratto… il buio.
Una profonda crisi esistenziale. Non trovavo uno scopo alle mie giornate e alla mia vita. Mi ero ritrovato ad affrontare alcuni miei fantasmi e non vedevo via d’uscita da quel labirinto di angosce.
Rischiai più volte di cadere nel baratro di una vera e propria depressione… ed in tutto questo, figurati… le sigarette continuavano a far puzzare di fumo la mia vita.
Col senno di poi, ringrazio quel periodo di crisi. Da lì infatti iniziai un percorso di crescita interiore e ricerca spirituale.
Non mi piace molto questa parola in realtà… “spiritualità”. A qualcuno può far pensare a orizzonti lontani, distanti dalla vita quotidiana…
… o a esperienze fumose, a contorte posizioni di meditazione…
… oppure ad esperienze mistiche, con gli angeli che ti entrano dentro casa, per dirti che sei stato scelto per salvare il mondo.
Per me invece la spiritualità è una cosa molto concreta, forse la più concreta che ci sia.
Iniziai dunque a divorare libri e a seguire vari corsi, facendo esperienze anche molto variopinte e molto diverse fra loro.
In tutto questo, comunque, continuavo a fumare…
… ma avevo anche iniziato ad applicare i principi e le “verità” che incontravo nel percorso di ricerca spirituale, al mio rapporto con le sigarette.
Lo ammetto, è successo quasi per caso e io non ero pienamente consapevole di ciò che stavo facendo, ma poco importa.
Qualcosa stava cambiando in modo inesorabile. Da lì, non potevo tornare indietro.
I due autori che più di ogni altro hanno contribuito a questa mia trasformazione sono stati Eckhart Tolle, in particolare con il suo classico Il Potere di Adesso… e il nostrano Salvatore Brizzi, di cui in particolare ti suggerisco… tutta la sua bibliografia.

A un certo punto, scattò dentro di me un click decisivo.
Ero in Sicilia dai miei zii, come ogni estate fino a qualche anno fa…
Ricordo benissimo che stavo leggendo un libro di Salvatore Brizzi. A un certo punto, mi si accese una luce dentro. Stavo vivendo una sensazione indescrivibile con le parole.
Quella notte feci anche dei sogni molto strani…
E il mattino dopo, stop, decisi di non fumare. Nessuna sigaretta. Ma, soprattutto, non soffrii in alcun modo. Com’era potuto succedere?
Proprio io, che non avevo forza di volontà… come potevo far qualcosa di così difficile, come smettere di fumare?
In realtà, grazie a quel processo interiore che durava da alcuni mesi, avevo cambiato del tutto approccio rispetto alla situazione.
Invece di stordirmi con le classiche frasi motivazionali del tipo “c’è solo un giorno per smettere ed è oggi” oppure “per smettere di fumare basta volerlo!”…
… avevo smesso di combattere contro il fumo, di voler distruggere le sigarette e la voglia di fumare… questa nuova consapevolezza fu la chiave di tutto.
In quel momento scoprii quella che io oggi, nel mio Percorso di Trasformazione, chiamo “Volontà senza Sforzo”, cioè il principio grazie a cui smettere in modo spontaneo, senza forzature e senza soffrire.
Tutto bellissimo… ma dopo circa 4 mesi, ricominciai!
«Ma no Giulio, com’è possibile… ci sei ricascato?»
Ebbene sì.
Vuoi sapere quale trappola mi ha fregato? La trappola del “posso gestirla, sono in controllo, una sigaretta ogni tanto non mi farà nulla”
Da quella caduta passarono altri 2 anni. Non trovavo il coraggio di riprovarci.
La dipendenza mi aveva di nuovo catturato nella sua ragnatela di menzogne.
Dentro di me però, sapevo che qualcosa era cambiato per sempre. Sapevo che, in quell’estate in Sicilia, avevo trovato la chiave per liberarmi… e infatti il pensiero di smettere continuava a bussare sempre più spesso alle porte della mia mente.
Finché, ad un certo punto, arrivò una doppia occasione.
Nel febbraio del 2018 nacque mio figlio. La dipendenza aveva le ore contate!
Durante un maggio caldissimo poi, mi presi una bronchite. Lavoravo in un negozio di elettronica in centro a Bologna e ci andavo in bici. Un giorno ero in ritardo, così feci una sudata clamorosa per arrivare in orario al lavoro… per poi beccarmi l’aria condizionata dritta sulla schiena per 8 ore.
Bronchite.
Ecco l’occasione. Dovevo prendere la palla al balzo perché, come mi accadeva ogni volta che stavo male, il mio corpo rifiutava letteralmente il fumo.
In passato però, una volta smaltita la malattia, poi ricominciavo.
Non questa volta.
Ma, soprattutto, a quel punto conoscevo già la trappola del “posso gestirla”. Di conseguenza, sapevo che non volevo più caderci.
E infatti sono rimasto in piedi.
Il giorno della mia definitiva liberazione dalla dipendenza è stato il 17 maggio 2018.
Ho applicato la Volontà senza Sforzo e smettere è stato una festa.
Ho da subito sperimentato una straordinaria sensazione di Libertà Interiore e di Potere personale. Mi sentivo di nuovo padrone di me stesso e delle mie azioni. Fu una grande iniezione di Autostima. Ero orgoglioso della mia conquista… e questo orgoglio si trasformò in un grande amore per me stesso.
Lo avevo fatto anche e soprattutto spinto dalla nascita di mio figlio. Sia per tutelare la sua salute che per dargli l’esempio di un padre libero dalla schiavitù della dipendenza.
La mia nuova vita senza fumo è andata avanti, fino a quando una vocina leggera cominciò a farsi sentire…
Forse, grazie a questa mia esperienza, grazie al fatto di essere riuscito a smettere senza soffrire… potevo essere di aiuto ad altre persone.
Il solo pensiero di poter aiutare altri a sperimentare quella straordinaria Libertà interiore… mi riempiva l’anima.
Ed oggi, proprio la voglia di portare altri a vivere queste sensazioni, è diventato il mio Perché, il motivo principale per cui ho creato Libero di Smettere.
Ai tempi però, una domanda ronzava nella mia mente… funzionerà anche per gli altri la Volontà senza Sforzo?
Iniziai allora a fare delle ricerche. Un giorno, per poco non mi ribaltai dalla sedia.
Scoprii che da qualche anno, in alcuni centri di ricerca all’avanguardia in particolare negli USA, degli approcci innovativi venivano studiati e usati per il superamento delle dipendenze.
Seguivo le interviste in inglese di questi professoroni, psicologi, psichiatri e neuroscienziati… e prendevo appunti.
Ero sbalordito. Ciò che raccontavano era molto simile allo stesso approccio che avevo usato io su me stesso. A tratti quasi mi sembrava di ascoltare la mia stessa storia, neanche fossi stato un loro paziente. Parlo di approcci come l’ACT, cioè la terapia dell’accettazione e dell’impegno, oppure basati sulla Mindfulness, cioè la Consapevolezza.
Ma la cosa più straordinaria fu un’altra. Io non avevo degli studi sperimentali a sostegno della mia esperienza. Ma loro sì.
Scoprii allora che questi approcci, non basati sulla forza di volontà, ma sulla consapevolezza e la flessibilità psicologica…
…erano 3 volte più efficaci rispetto ai metodi tradizionali (quelli dei centri antifumo nazionali per intenderci e/o quelli basati sull’uso di prodotti alla nicotina).
Questo non mi sorprese, a quel punto. Avevo toccato con mano quanto fosse più semplice liberarsi dalla dipendenza in quel modo.
È ovvio che, se quando spegni la tua ultima sigaretta, invece di passare giorni di intensa sofferenza…
…vivi un passaggio spontaneo e quasi senza alcuno sforzo…
…le tue probabilità di successo sono più alte.
Attenzione, ovviamente nessuno sforzo non significa nessun impegno. Io non posso smettere per te. C’è un bellissimo detto zen che dice:
Nessuno può aprire la porta al posto tuo.
Io posso guidarti fino ad arrivare davanti a quella porta. Posso anche indicarti quali sono gli ostacoli e le opportunità che ci sono oltre. Ma solo tu puoi mettere la mano sulla maniglia e decidere di varcare quella soglia.
Come dicevo, scoprire l’esistenza di questi approcci utilizzati negli Stati Uniti, così simili a ciò che avevo vissuto sulla mia pelle, mi ha fatto capire che sì… potevo davvero aiutare altri “aspiranti alla Libertà” a smettere di fumare.
A questo si aggiungono poi altri elementi, che rendono UNICI i Percorsi di Trasformazione di Libero di Smettere
Innanzitutto, c’è la mia esperienza personale diretta. Comprendo quali possono essere i tuoi dubbi, le tue esitazioni, le paure che stai vivendo mentre ti appresti a lasciare andare la sigaretta. Questo è importante e me lo confermano i miei clienti. Mi dicono che per loro è fondamentale avere a che fare con qualcuno che ci è passato in prima persona.
Inoltre integro il tutto con altre mie ricerche, che rendono Libero di Smettere un vero e proprio Percorso di Trasformazione A 360 gradi.
1. Sto studiando la disciplina del Coaching
Lo ammetto, non sono ancora un coach certificato, ma durante le sessioni individuali applico alcune tecniche di Coaching, perché sono fondamentali per aiutarti a “sbloccare” alcune convinzioni che impediscono la liberazione dal fumo.
2. Il mio approccio è orientato alla neuroplasticità – la trasformazione del cervello
La neuroplasticità – o plasticità cerebrale – è il fenomeno per cui il nostro cervello si modifica letteralmente, nella sua struttura, a seconda degli input che riceve. Nel caso di Libero di Smettere, questi input sono alcuni semplici esercizi da 5-10 minuti al giorno, che ti consentiranno di “allenare” e rinforzare il tuo cervello. Tanto per fare un esempio, l’area del cervello dove risiede l’autocontrollo viene rafforzata e allo stesso tempo viene moderata l’attività dell’area dello stress.
3. In più, un ingrediente essenziale che non trovi da nessun altra parte…
… io considero la dipendenza come un vero e proprio essere vivente. Come ogni essere vivente, anche la dipendenza lotta per sopravvivere. Tenere conto di questo punto di vista un po’ strano… è fondamentale.
4. C’è un’ultima cosa…
Proprio il giorno prima di scrivere questo articolo, ero in sessione con una mia cliente. Aveva provato vari metodi ma senza successo. Tra le varie cose, mi ha raccontato che aveva provato dei percorsi di gruppo, ma si era trovata male. Questo perché non si sentiva libera di esprimersi per la presenza di quasi 30 persone ad ogni incontro.
Il mio Percorso, invece, è individuale. Se lo vorrai, ti seguirò passo passo in 10 sessioni in cui saremo solo io e te. Come sempre, faccio del mio meglio affinché la persona che ho davanti si senta il più possibile a suo agio e completamente libera di comunicarmi le proprie difficoltà personali… e procedere con serenità verso il proprio sogno di Libertà dal fumo.
Spero che la mia storia ti abbia ispirato e ti sia stata utile.
Alla tua Libertà
Giulio